PROGETTO “QUARTO - CITTA’ DEGLI ANIMALI”
“La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”
(Mahatma Gandhi)
Volevamo informarvi, senza nascondere un pizzico di soddisfazione che, nella giornata di ieri, abbiamo consegnato, nelle mani del Sindaco di Quarto Antonio Sabino, l'Assessore all'ambiente Filippo Celano ed il Consigliere Crescenzo Carputo, il nostro PROGETTO “QUARTO - CITTA’ DEGLI ANIMALI”, incassando la piena disponibilità, vista anche le possibilità di raccogliere finanziamenti pubblici e privati, a realizzarne il contenuto.
Il progetto contiene diversi tipi di interventi da mettere in campo per la lotta al randagismo ed, attuare buoni correttivi e soluzioni finalizzate al benessere animale sul territorio, fermo restando che il modello sia esportabile ed applicabile ad altre realtà territoriali...
La lunghezza del progetto non consente di pubblicarlo su questo social ma, invitiamo, chiunque ne voglia prendere visione, a mettersi in contatto con noi...
Di seguito, un breve "estratto"...
PROGETTO “QUARTO - CITTA’ DEGLI ANIMALI”
“La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”
(Mahatma Gandhi)
Sosteniamo chi è rimasto indietro.
Con l’avanzare della crisi economica in atto, l'aumento dei prezzi, delle tariffe e dei balzelli e, altre difficoltà contingenti, spesso si mette a dura prova la capacità di poter continuare a sostenere i costi e gli oneri di un animale domestico. Purtroppo, già 12 milioni di italiani vivono in condizione di povertà relativa e sono costretti a rinunciare a prestazioni sanitarie anche per loro stessi;
Non possiamo pensare che, nel nostro paese, gli squilibri sociali siano diventati tali da non consentire, ai nostri cittadini neanche più la possibilità di potersi prendere cura del proprio animale domestico, di compagnia: di affezione. Vogliamo tutelare al massimo le preziose relazioni tra cani e gatti e persone in situazione di fragilità anche economica.
In un mondo in cui gli amici a quattro zampe sono sempre più parte integrante della famiglia con una funzione importantissima legata alla sfera del benessere emotivo e relazionale, vogliamo aiutare quanti hanno un animale e non versano in condizioni tali da garantirne le cure necessarie.
Vogliamo aiutare chi è in difficoltà nella cura degli animali familiari e scongiurare abbandoni, maltrattamenti e randagismo, piccoli disagi che, se lasciati a sé stessi, diventano causa di agonia e sofferenza per i poveri pelosi.
Lo vorremmo fare con i progetti di veterinaria sociale, auspicando la collaborazione con organizzazioni di assistenza e istituzioni.
Legami da proteggere ad ogni costo.
Nelle case italiane 19 milioni sono i cani. 10,3 milioni sono i gatti. Il 32,7% degli italiani (14,6 milioni di persone) vive con un animale. La preferenza è per i cani (42%), seguiti dai gatti (34,4%).(dati Eurispes 2023)
Con 64.769 milioni di animali d’affezione presenti nelle nostre case l’Italia si classifica seconda in Europa (Rapporto Assalco-Zoomark 2022).
Dietro numeri così importanti, ci sono relazioni, legami affettivi e dinamiche sociali e familiari, ma anche storie di solitudine, abbandono o scarsa integrazione sociale, talvolta dietro il possesso smodato di animali si nascondono “patologie mentali” potenzialmente pericolose e da monitorare
con attenzione.
Un sostegno concreto per le persone fragili per le quali la vicinanza di un animale risulta un forte deterrente allo sviluppo di alcune patologie della sfera psichica, come ansia e depressione e rappresenta l’unica vera compagnia quando sono sole o impossibilitate a muoversi da casa come malati e anziani.
Numerose ricerche confermano infatti l’evoluzione del rapporto tra persone e animali domestici orientato alla cura, alla salute e al reciproco benessere.
Come sappiamo, è fondamentale riconoscere, tutelare e favorire queste relazioni. Anche in base a One Health, la strategia che riconosce le interconnessioni tra la salute umana, la salute animale e
la salute dell'ambiente.
Un altro dato interessante arriva dal Rapporto Eurispes 2022: dal 2015 al 2022 è raddoppiato il numero di persone che ha deciso di accogliere tra le mura domestiche più di un animale: l’istituto di ricerca italiano ha fotografato dunque una società sempre più attenta ai bisogni degli animali e
sempre più propensa ad occuparsene, soprattutto quando si tratta di nuclei con bambini.
Nelle persone con difficoltà economiche e in situazione di disagio (sociale, psichico, marginalità) il legame con gli animali porta innumerevoli benefici sia a livello personale che sociale.
La fragilità sociale e gli animali familiari.
Per il fisco italiano cani e gatti sono erroneamente categorizzati come “beni di lusso”, con IVA al 20% per tutti gli articoli che li riguardano.
Il 32,7% degli italiani vive con un animale. La spesa mensile per gli amici animali si concentra tra i 31 e i 100 euro con uscite dedicate soprattutto alla salute e all’alimentazione. Tra le voci di spesa,
quelle dove si tende a spendere di più sono legate alla salute e all’alimentazione. (Eurispes 2023).
In un periodo di crisi economica e di aumento di prezzi, come quello attuale, per le persone in situazione di fragilità sociale, cibo e spese veterinarie diventano costi non sostenibili e possono arrivare a determinare incuria o abbandono degli animali, uniti a frustrazione e isolamento sociale.
Le istituzioni non offrono, purtroppo, un supporto adeguato alle persone e alle famiglie con fragilità sociali che vivono con animali.
A parte alcuni progetti regionali o comunali, non esiste una rete di servizi che possa rispondere a questo bisogno costante e pressante
Tenendo in considerazione queste premesse abbiamo deciso di rendere il supporto alle famiglie e alle persone fragili che vivono con animali uno dei pilastri del nostro piano strategico quinquennale, per portare avanti e pianificare attività che contribuiscono a rendere sempre più efficace concreto il nostro supporto, a vari livelli.
Cosa occorre fare:
• Progettare e realizzare ambulatori di veterinaria sociale con il supporto della Regione Campania, come strumento concreto per migliorare la convivenza con cani e gatti, per prevenire incuria e abbandoni, integrando i servizi base per potenziare l’assistenza ai cani e gatti dei nuclei familiari seguiti dai servizi sociali regionali e comunali;
• realizzare programmi di integrazione dei volontari “sparsi” sui vari territori e spingerli
ad unirsi in associazioni, legate tra di loro in una sorta di rete associativa, collaborando,
fattivamente con le altre realtà associative, anche di natura diversa e con in sinergia con le associazioni, lavorando su di un programma generale e finalizzato alla lotta al randagismo e all’abbandono e al supporto e l’integrazione dei soggetti deboli che gestiscano animali domestici o colonie feline;
• rendere possibile l’utilizzo degli idonei al servizio civile universale in operazioni
finalizzate ad attività connesse o sussidiarie alle organizzazioni di volontariato
animaliste presenti sui territori, previa opportuna “formazione” passando dalla consegna di cibo e alle uscite all’aperto quando gli assistiti non son in grado di garantirle, alla supervisione ed assistenza alle colonie feline sui territori e alla loro cura, al loro censimento;
• lavorare a stretto contatto con i servizi sociali comunali e regionali, per individuare le categorie bisognose di supporto nella gestione degli animali, ivi compresi il trasporto dei cani e dei gatti delle famiglie non auto munite, per dare risposte ai bisogni e alle necessità di persone fragili seguite dai Servizi Sociali con la modalità dell’Assistenza Domiciliare, sostenendo le persone nelle cure degli animali familiari, con l'obiettivo di impedire che vengano divisi i compagni di vita, spaziando dal trasporto veterinario, con l’ausilio ed il supporto dei volontari del servizio civile universale;
• realizzare protocolli di intesa con i vari Assessorati alla Cultura e alla Pubblica
Istruzione finalizzati al lancio di corsi di “educazione affettiva” nei confronti degli animali, con il supporto delle Associazioni animaliste e la proiezione di mini-documentari o corti realizzati ad hoc per tali finalità.
Qualora non fosse realizzabile il laboratorio di veterinaria solidale, estrema ratio è pensabile realizzare una sede distaccata della facoltà di veterinaria, con annessi uffici ed aule studio e laboratori nei piani superiori
per le attività didattiche e di laboratorio, dando prospettive di sviluppo al territorio anche in termini di prestigio, compresi i vantaggi dell’indotto annesso e, rendendo possibile anche il progetto di veterinaria sociale con il concreto apporto e contributo delle varie Istituzioni, a vario titolo coinvolte (Comune, Città Metropolitana, Regione e Ministero di competenza…);
• costruire un cimitero per animali con annesso forno crematorio per dare un luogo di riposo alle spoglie mortali del caro pelosetto di casa, oppure consentire la cremazione degli animali padronali e quelli frutto del recupero delle “carcasse” sul territorio;
• Istituire un registro comunale delle colonie feline dichiarate il quale, andando
sostanzialmente a replicare quello tenuto dall’Asl veterinaria, sia di supporto alle
Associazioni territoriali e ai volontari “accreditati” per le attività strettamente connesse all’utilizzo stesso delle informazioni. Il registro potrebbe essere cartaceo oppure elettronico consultabile on-line solo da coloro che siano accreditati, da tenere presso il Comando della Polizia Locale, che è delegato al randagismo e, dal quale transitano le dichiarazioni costitutive di colonia felina prima di essere inviate all’Asl competente per opportuna ispezione di verifica;
• Lanciare una massiva campagna di sterilizzazione delle gatte sul territorio allo scopo di ridurre, in maniera significativa, lo spropositato numero di parti consentendo una maggiore flessibilità e collaborazione da parte delle Asl di competenza con le associazioni locali ed i volontari, passando in una fase successiva, superata l’emergenza del boom demografico, a sterilizzare anche i soggetti maschi i quali, per la mancanza di femmine potenzialmente “fertili” tenderebbero a spostarsi eccessivamente sui territori e, aumenterebbero le lotte per accaparrarsi le grazie di costoro, procurandosi notevoli danni fisici, veicolando malattie e rappresentando una vera e propria minaccia, per la sicurezza stradale, ogni qual volta, dovessero invadere la rete stradale;
• In caso di irrealizzabilità del progetto si potrebbe valutare l’idea di stipulare un protocollo di intesa con il MIUR e la facoltà di veterinaria per la realizzazione di una sede distaccata sul territorio comunale di Quarto, che garantisca anche se in misura e modalità diverse da quelle per cui nasce questo progetto, medesime condizioni di operatività e finalità, assegnandone come sede un bene confiscato alla criminalità.
E TANTO ALTRO ANCORA...
SE SIETE INTERESSATI, CONTATTATECI:
SAREMO BEN LIETI DI CONDIVIDERE IL NOSTRO LAVORO CON CHI VOGLIA FARE COSE BUONE...!
I soci ed i volontari di A-mici dei gatti ODV.
(E tutti quelli che ci vogliono bene...)
Per info e contatti:
Ezio 334 132 7986
Rosaria Vicidomini 340 257 4024
#ForeverHope
Teaming Manager
el 12/10/2025 a las 08:23h